C ari amici,
Caldo, c’è molto caldo, la colonnina del mercurio supera i 32 gradi e l’umidità è potente, ma per fortuna c’è “l’angolino” a darvi un po’ di brivido, ma vi fu un tempo che come oggi il caldo uccise un personaggio storico di grande rilevanza per la storia del mondo occidentale. Moriva infatti per una insolazione il gran maestro dell’ordine Giovannita, Jean de la Vallette nel 1568, mentre sovraintendeva i lavori per la ricostruzione dell’isola dopo il terribile assedio turco del 1565. A lui si deve la costruzione dell’attuale capitale La Valletta, che ne prese il nome.
Si dicava che fosse capace di “governare un regno o convertire un protestante”.
Morì nell’anniversario della sua elezione a Gran Maestro dell’ordine equestre, aveva 73 anni.
Andiamo a sbirciare tra vecchi “angolini” e ingiallite carte e divertiamoci a scorrere la Storia e trovare le curiosità:
Oggi ricorre il genetliaco di Emilio Salgari, classe 1862, ed invece che parlare subito di romanzi di cappa e spada, vorrei addentrarmi nell’etimo del suo cognome: deriva dal termine dialettale veneto, Salgaro, che indica una importantissima varietà di Salice, il Salix Viminalis, ovvero la pianta da cui si ottengono i vimini che servono sia per confezionare oggetti come recipienti, vassoi o ceste, e nelle campagne serviva anche come legaccio per i tralci delle viti. Quindi i salgari erano gli utilizzatori o raccoglitori di tali rami. Saltando da una curiosità all’altra, come se fossimo all’arrembaggio nel caribe Salgariano, mi va di suggerirvi che per noi oggi il Viminale è la sede del ministero degli interni, prende il nome perché eretto nella zona di Roma del colle Viminale, che prende il nome a sua volta, dal fatto che nell’antica Urbe vi crescevano spontanei i salici, ma dato che noi oggi vogliamo spaziare in ogni dove, immagino vi interesserà ricordare, che il noto palazzo ha la facciata posteriore, dove si trovano i giardini, rivolta all’istituto di Fisica Enrico Fermi, luogo di grande scienza, dove vennero gettate basi per i moderni studi sull’atomo e dove operarono negli anni trenta i maggiori fisici Italiani, tra cui Fermi e Segrè. Il gruppo di scienziati era comunemente noto come “ i ragazzi di via Panisperna “ poiché l’istituto ha l’ingresso principale su questa via Romana, a loro si devono gli studi sui neutroni lenti.
Ma non è qui che volevo arrivare, ma al curioso nome della via, Panisperna, ebbene si miei cari amici, per un antico romano questa strana parola ha lo stesso suono che ha per noi oggi dire fast food, ovvero, mi spiego meglio: è l’unione di due parole, panis e perna, panis è ovvimente il pane e perna era il prosciutto, quindi è la via del panino con il salume, dato che vi erano dei negozi che vendevano tali alimenti per la strada.
I salici crescevano sul colle Viminale, ed erano utilizzati per le lavorazioni suddette, che prenderanno dal luogo il nome di Vimini, e dai che non ve lo aspettavate!
Ritorniamo al salice; in inglese si dice willow, che è il titolo di un film di genere fantasy diretto da Ron Howard (Riky Cunningham di Happy Days) scritto da George Lucas, dove i personaggi principali son tutti nani.
Il protagonista è interpretato dall’attore britannico Warwik Davis, che fu il più noto degli Ewoks nella fortunatissima saga di Guerre stellari, ed oggi interpreta un personaggio della serie di pellicole tratte dalle avventure di Harry Potter.
Divaghiamo!!!!! Il salice è una pianta con poteri curativi, da esso si ricava l’acido acetilsalicilico che è la base per la moderna panacea “Aspirina”, ma i medici egizi già consigliavano di usare la corteccia di tale pianta per curare vari disturbi, come si evince dal preziosissimo testo racchiuso nel papiro Ebers, che ci parla delle conoscenze mediche di 3500 anni fa, che non hanno nulla da invidiare a quelle moderne.
I medici del passato consigliavano dei decotti a base di corteccia di salice, per curare la febbre, il mal di testa e le malattie di stagione.
Vi è un altro testo fondamentale per capire i nostri avi, il papiro Edwin Smith, che addirittura ci parla di problemi al cervello. Mi piace ricordare che i nostri antenati erano antichi ma non scemi, ed osservavano molto e si ingegnavano e costruivano e inventavano, pertanto se oggi la nostra tecnologia e conoscenza scientifica è giunta a tanto lo si deve solo alle basi gettate dai nostri predecessori.
Siam partiti dal romanziere Veronese Salgari per approdare alla scienza medica egizia, ma ora riprendiamo le briglie del bizzoso destriero e continuiamo ad osservare il nostro scrittore:
Ho adorato i suoi scritti, da piccolo non mi son perso una puntata di Sandokan e Sandokan alla riscossa, ricordo come in una onirica visione gli occhi celesti di Lady Marianna, la bellissima attrice francese Carole Andrè.
A voi è piaciuto Sandokan? Attenzione che io ho adorato l’opera di Sollima e che ancora oggi mi riguardo i vetusti episodi RAI, quindi attenzione a cosa risponderete.
Buona giornata a tutti, e scrivete.
CS