C Cari amici,
l’angolino compare sui vostri schermi sempre più di rado, causa i mille impegni, ma non mi piace interrompere la tradizione che si porta avanti dal lontano 2003.
Siamo giunti al 5 di Novembre, ci siamo lasciati alle spalle le festività di tutti i Santi e dei Morti, ed ora prima di ritrovare delle giornate di festa, dobbiamo attendere il Natale.
Sapete che non son un amante dell’apparecchio televisivo, quindi è difficile che abbia visto telegiornali e programmi di attualità, ma sfogliando vari quotidiani è da due giorni che leggo pagine e pagine del gesto di questo calciatore del Brescia, tal Mario Balotelli, nei confronti della tifoseria della squadra dell’Hellas Verona, offendendosi per cori a lui rivolti che sostiene fossero di matrice razzista poiché lui è di origine africana seppur nato in Italia.
per mia curiosità e diletto mi son andato a vedere chi fosse questo giocatore di cui avevo sentito parlare anni addietro come di uno scapestrato, e poi mi son chiesto chi fossero i giocatori della squadra veronese e se fossero tutti di razza “Ariana”. Scopro che indossano la casacca gialla e blu ben 4 giocatori non corrispondono ai canoni caucasici; infatti gioca Claud Adjapong, di origine Ghanese come lo stesso Balotelli, poi c’è David de Oliverira Andra, brasiliano, l’eroe dell’incontro con il Brescia, Eddie Salcedo, colombiano e per ultimo Emmanuel Badu, anche lui Ghanese. Mi pare oltremodo curioso che la tifoseria fosse indirizzata allo spregio razzista per un unico giocatore di dolore, dato che il razzismo è un sentimento che colpisce per definizione una comunità, non un singolo personaggio.
Pertanto dal basso della mia ignoranza calcistica mi vien da pensare che il sig. Mario Balotelli, forse era alla ricerca di una notorietà mediatica che lo aveva abbandonato anni addietro, e che con questo gesto, rispolverando un vecchio spauracchio di una parte dellasocietà Italica , abbia voluto ritornare alla ribalta delle cronache.
Mi interrompo qui ed il gioco del calcio lo lascio a chi ne conosce meglio le dinamiche.
Rimaniamo nel mondo onirico dell’angolino:
In Gran Bretagna oggi è festa con tanto di fuochi artificiali e balli, infatti si celebra il Guy Fawkes Night, ovvero il tentativo che fecero nel 1605 i cattolici inglesi di minare la base del parlamento per azzerare tutto il sistema politico inglese protestante anglicano, che venne sventato dai realisti.
Chi doveva dar fuoco alle polveri era un certo Guy Fawkes, che invece venne scoperto, imprigionato e giustiziato.
Questa notte gli inglesi si godranno fuochi d’artificio e pupazzi che dovrebbero ricordare l’attentatore dati alle fiamme.
A noi questa festività non dice nulla, ma vorrei ricordarvi che le maschere bianche che raffigurano un uomo dal viso lungo con sottili baffetti che oggi giorno son simbolo di rivolta contro il sistema globalizzato, non son altro che la maschera di Guy Fawkes!
Condannato o assolto?
Attentatore o rivoluzionario?
Al tempo un meschino cattolico papista, oggi simbolo di rivolta anarchica, per Giove che bella confusione che c’è in giro.
Passiamo al consueto santo del giorno.
Oggi se ne ricordano ben due, Zaccaria ed Elisabetta, genitori di Giovanni il Battista.
Il nome Zaccaria deriva dall’ebraico Zakharyàh composto dal verbo zackhar che vuol dire ricordare o al riflessivo ricordarsi, e la parola contratta Yahve, Yah ovvero Dio. Pertanto il significato è ” ricordato da Dio ” oppure ” Dio si è ricordato di me “.
Il nome Elisabetta deriva dall’antico aramaico ed è come per Zaccaria, l’unione di due parole Eli che vuol dire Dio ed il verbo “scheba “ che significa giurare, pertanto il significato è ” colei che giura per Dio “.
Oggi la chiesa festeggia i genitori del Battista, di loro si sa poco, solo il vangelo di Luca ne fa cenno, li incontriamo per la prima volta quando l’angelo di Dio annuncia a Maria Vergine ed a Zaccaria, che Elisabetta avrebbe partorito, cosa che pareva impossibile visto che era ritenuta sterile, e sarebbe nato il precursore di Cristo.
Con poche parole l’evangelista sintetizza il fondamento della loro santità, il loro spirito di preghiera, la rettitudine dei loro cuori nell’adempimento non solo esterno ma anche interiore dei precetti mosaici: “Tutti e due erano giusti agli occhi di Dio e osservavano irreprensibilmente i comandamenti e le leggi del Signore”.
Essi vivevano nel villaggio di Ain Karim, indicato a cinque miglia da Gerusalemme, ma oggi non identificato.
San Zaccaria, è il patrono dei muti.
Convenzionalmente si ricorda che sarebbe il giorno dell’invenzione del popolarissimo gioco da tavolo Monopoly.
Ebbe i natali nel lontano 1903 negli USA, grazie all’idea di un ingegnere disoccupato di nome Charles Barrow. Il gioco ed il metodo lo conoscete tutti, quindi non penso sia il caso di dilungarsi, ma la curiosità si nasconde anche qui, ebbene si cari amici, i nomi delle vie nella versione Italiana, si rifanno ai nomi della città di Milano, e nel tempo comparve sul tabellone anche alcuni i toponimi scomodi, come “ largo Littorio” che terminata la guerra vene modificato in Largo Augusto, e viale Vittorio Emanuele in Via C. Colombo.
Il gioco è diffuso in tutto il mondo tranne che a Cuba, dove è proibito in quanto troppo capitalistico, alla faccia del liberalismo di sinistra, era altresì bandito nella Russia sovietica fin alla caduta del muro di Berlino, ma nella ex DDR ne esisteva una versione edulcorata all’ideologia marxista, una copia di questo gioco DDR la potete vedere al museo del giocattolo di Norimberga.
La versione originaria USA aveva i nomi delle vie di Atlantic City. In molte nazioni i nomi si rifacevano alle vie di città locali, per esempio in Belgio le proprietà indicavano luoghi di Bruxelles e via dicendo.
Confesso che ho sempre amato il Monopoly, fin da piccolo e che mi ero fatto un tabellone con i nomi dei luoghi della mia amata cittadina, Peschiera del Garda, son matto e lo sapete.
Vi saluto
CS