C Cari amici,
ed in un sol colo di calendario ci siam liberati prima dalla Pasqua e poi dalla commemorazione della fine della seconda guerra mondiale in Italia.
Ad essere sincero ne ho un po’ le scatole piene della retorica del 25 aprile come di una festa comunista; per vari motivi:
In primo luogo perché lo sforzo militare per sconfiggere i nazifascisti sulla penisola fu degli alleati anglo americani con tutta la costellazione di contingenti tra i più disparati, Neozelandesi, Brasiliani, SudAfricani, Senegalesi, Polacchi, Francesi, Marocchini, Indiani, Nepalesi, tutti sotto la stella bianca ed a suon di cannonate e combattimenti aerei ebbero la meglio sui tedeschi ed i repubblichini.
Poi perché, vorrei ricordare che la Repubblica Sociale, era tutto fuorchè uno stato con principi che oggi diremmo di destra, anzi se la studiate bene fu un’entità politica molto simile alla Russia Staliniana, e vorrei ricordare che il Nazismo è la contrazione di Nazional Socialismo! Quindi mi pare che gli ideali sinistroidi imperassero.
Terzo perché i movimenti che oggi definiamo “Partigiani” non erano composti solo da comunisti, vi erano unità di monarchici, di cattolici e di liberali.
Quarto, perché è un momento da relegare ai libri di storia, ed alle celebrazioni istituzionali, agli alzabandiera ed agli inni nazionali, perché non credo che in vita siano rimasti molti dei protagonisti di episodi che han tre quarti di secolo.
Ho detto.
Passiamo ad altro:
Domenica 26 Aprile 1478, in quel di Firenze, si ebbe l’episodio noto come la “congiura dei Pazzi”.
Famiglia di banchieri fiorentini, i Pazzi, in odio ai de Medici, spalleggiati dal papa Sisto IV della Rovere, che voleva impadronirsi della ricca Firenze, tentarono un colpo di mano cercando di assassinare in duomo Lorenzo de Medici.
Il colpo di stato fallì ed i Pazzi furono linciati dalla folla, poi i superstiti esiliati ed i loro simboli cancellati dalla città.
Se non erro oggi un videogioco ha come protagonista un personaggio immaginario ma calato nel contesto di questo evento.
Come oggi, trentatre anni fa avvenne il disastro nucleare di Chernobyl, allora era Unione sovietica, oggi Ucraina, episodio che fece cambiare la politica energetica occidentale.
Nel 1859 l’impero Asburgico, dopo numerosi richiami diplomatici al regno del Piemonte per far cessare la mobilitazione generale dell’esercito, dichiarò guerra e scoppiò la seconda guerra di indipendenza Italiana, frutto delle complesse trame del Conte di Cavour, che non sprecò nessuna arma e nessun sotterfugio per allearsi militarmente con la potente Francia di Napoleone III e farsi dichiarare guerra dall’Austria per poter far scattare il meccanismo delle alleanze.
Come tutti sapete, la guerra si concluse il 24 giugno sulle colline di San Martino e Solferino, che portarono alla firma del trattato di Villafranca e l’annessione della Lombardia al primo lembo di una Italia che sarà riunita in un solo organismo solo nel 1918.
Ma oggi si ricorda anche il compleanno dell’imperatore Marco Aurelio, quindi un piccolo cenno:
era il 26 Aprile del 120 DC e nasceva a Roma il futuro imperatore Marco Aurelio, la cui statua equestre è oggi effigiata sulle monete da 50 centesimi, e che si trova, in copia, nella piazza del Campidoglio, quella originale, è nei musei Capitolini. L’attuale collocazione la decise nientemeno che Michelangelo, ma la curiosa curiosità che a voi piace tanto?
Pensate che è una delle pochissime statue bronzee del periodo classico di Roma che ci è giunta, tutte le altre vennero fuse anche perché il valore del bronzo era altissimo, ed era il metallo con cui si coniavano i sesterzi, ma come mai essa venne risparmiata dalla sete di prezioso metallo?
Nei primi anni del medio evo eran tutti convinti che raffigurasse non Marco Aurelio, ma Costantino, l’imperatore dell’editto di Milano, che rese il cristianesimo ufficiale, quindi personaggio degno di grande riguardo, e la statua si salvò.
Marco Aurelio divenne imperatore nel 160 DC e salì al rango imperiale come successore designato di Antonino Pio.
Fu con lui che per la prima volta fece in modo che la successione imperiale ricadesse su un figli, infatti Marco Aurelio designò suo successore Commodo, avuto dal suo matrimonio con Faustina Minore, figlia di Antonino Pio.
Quindi la cavolata che ci viene presentata da Scott nell’odioso film “ il gladiatore”, in cui si vede Marco Aurelio perire per mano del figlio che ne usurpa il trono che invece sarebbe spettato al generale Massimo Decio Meridio, che mai esistette, prendetela come una licenza filmica e non come una verità storica.
Come imperatore è ricordato come uno dei cinque grandi, egli fu filosofo stoico, scrisse trattati tra cui “ dialogo con se stesso” , fu letterato e giurista, ma anche prode condottiero, durante il suo impero, combattè contro i Marcomanni ed i Parti, ed infatti morì durante la campagna militare nelle terre del nord, forse di peste, nella cittadina di Vindobna, oggi Vienna.
Alcuni dicono a Sirmio, che non è la gardesana Sirmione, ma una città oggi Serba, Sremska Mitrovica, che fu per molto tempo la base principale Romana nella Dacica.
Vi auguro buona giornata a tutti.
CS