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Angolino del 21 Dicembre 2020

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22 Dicembre 2020
C ari amici,

Siamo arrivati all’inverno, la stagione fredda per eccellenza, ce lo ricorda la parola stessa. Il termine “inverno” lo ereditiamo come sempre dal munifico latino che ci ha suggerito la parola “hibernus” per indicare il freddo.
Nei film di fantascienza, abbiamo sempre un “uomo delle caverne” cha arriva a noi vivo e vegeto perché ibernato, ovvero congelato.
Pertanto armiamoci di cappotti, sciarpe e guanti, che fino a febbraio il clima sarà pungente, poi a marzo….. primavera.
Il mese di Dicembre ha in se un qualche cosa di magico, ci conduce alla festività del Natale, che volenti o nolenti è la più bella dell’anno, indifferentemente dal credo religioso, filosofico o politico, ma poi tutto il percorso è costellato da date colme di simbolismi e misteri.
Pensate al calendario: Abbiamo il 6 dicembre San Nicola, protettore dei fanciulli ed archetipo della figura moderna di “Babbo Natale”, 7 la festa Milanese di San  Ambrogio, poi l’otto la festa della madonna, che sarebbe più opportuno chiamare dell’immacolata concezione, e fate attenzione che la figura femminile protagonista di tutti i Vangeli compare l’otto dicembre, ma la femminilità nel calendario ha anche un altro otto, in Marzo, ma questa è un’altra storia, il 13 abbiamo la festa di Santa Lucia, che ci ricorda la luce, sia come stato fisico che come illuminazione dell’anima. Per i nostri antichi antenati dal 17 al 24 si festeggiavano i Saturnali, poi il 25 il Natale, con tutto il suo significato ed i suoi simboli, ed il 26 Santo Stefano, il primo martire cristiano, il 27 san Giovanni Evangelista, colui che ci apre al messaggio cristologico, la porta verso il trascendente; vi prego lasciatemi speculare un pochino: Giovanni, ha in se il suono del cosmo, Joannes, ma lo percepite che ci rimbalza all’orecchio nientemeno che Januarius ovvero la parola annuario, che ci regala l’anno, poi nascosto tra le pieghe del semanticamente scorretto, abbiamo Janus, la divinità pagana delle porte, degli ingressi, colui che sovraintende ai passaggi, simbolicamente ai passaggi anche solari, è il periodo solstiziale, si comincia a percepire che l aluce ha ricominciato a vincere le tenebre, la prima settimana dopo il solstizio del 21, la minima luce sul pianeta. Il 29 il magico calendario ci ricorda Re Davide, che sarà padre di Salomone, che guardacaso nacque a Betlemme, colui che darà origine alla stirpe giudaica che arriverà a Giuseppe, quindi a Gesù, quindi si realizzerà la profezia. Ed infine il 31 troviamo   la notte di San Silvestro, l’ultimo giorno del ciclo cosmico.
Lo sapete che adoro queste cose!

Torniamo per un istante al solstizio d’inverno, il termine ci sboccia attraverso il latino Sol, il sole, ed il verbo sistere, ovvero il fermarsi, il sostare. Pare che l’astro si fermi per poi riprendere il suo moto.

Diamo una sbirciatina a cosa ci regala questo giorno nella storia:
Come oggi l’eroe ebraico della ribellione contro i Seleucidi, ovvero i discendenti di Seleuco uno dei Diadochi di Alessandro Magno che ricevette alla morte del re Macedone la terra di Siria, che allora comprendeva anche la Giudea, e quello che noi chiamiamo oggi Palestina, Giuda Maccabeo. Egli liberò il tempio di Gerusalemme dai sacerdoti Greci e dovette purificarlo, accese la Menorah, ma l’unica fiala di olio puro bastava solo per una notte.
miracolosamente il candelabro rimase acceso per otto giorni. Percepite il simbolismo della luce anche qui?
Era il 21 dicembre del 164 A.C.

Duecento e trentarè anni dopo, divenne imperatore oggi, Tito Flavio Vespasiano, riconosciuto non solo dalle legioni ma anche dal Senato, egli fu colui che iniziò militarmente le “guerre Giudaiche” che porteranno alla distruzione del Tempio di Gerusalemme ed il furto della sacra Menorah, che venne portata come trofeo a Roma dal figlio Tito.
Era il 21 dicembre del 69 D.C.

Prima di salutarvi vorrei ricordare che nel 2012 come oggi tutti ascoltavano quei menagrami di Maya che secondo una pazza interpretazione avevano previsto la fine del mondo per quel giorno.
Per esorcizzare la diceria, organizzai una cena a casa mia, la “Mayalata”  ovvero tutto a base del divin porcello:
Salumi, Prosciutti, Coppe e Pancette, Risotto al tastasal, Arrosto di Arista, Cotechini e Zamponi, ciccioli e vino a profusione.

Ammetto non amo i Maya

Ciao a tutti CS