C ari amici,
dopo molto tempo l’angolino è tornato, vuoi perché si era concentrato sui nuovi scritti, vuoi per il poco tempo, vuoi…?
Cosa esattamente vogliamo?
Un amico mi disse: ”La felicità”, mi sentii in dovere di correggerlo: in verità, noi cerchiamo. “La serenità” che è forse meno irruenta della felicità che si esaurisce in poco tempo, ed è più duratura, stabile.
Prima di addentrarci nella pazza cavalcata tra storia e storie, vorrei ricordare l’amico Nicola d.P. che due giorni fa ci ha lasciati per un male incurabile.
Un saluto ed un pensiero, una preghiera ed affido il mio ricordo alla mia memoria.
Fosti sempre il primo: il più bravo a scuola, il migliore negli sport, colui con la carriera più fulgida, mai ti invidia ma sempre ti ammirai.
Passiamo a vedere cosa ci regala il calendario:
Cominciamo con il ricordare che oggi è il compleanno di una posata, si proprio uno strumento del desco di uso quotidiano, il coltello da tavola; ed ebbe un padre di tutto rispetto, nientemeno che il famosissimo cardinale De Richelieu, ma vediamo meglio cosa mai accadde:
Il povero cardinale si trovava in una situazione un po’ spinosa, sapeva dalle sue spie, che qualcuno alla corte di Francia voleva uccidere il re, pertanto proibì di portare all’interno del palazzo reale qualsiasi tipo di arma. A quel tempo le posate non erano ancora diffuse come oggi, ed ogni commensale era costretto ad usare a tavola il proprio stiletto che teneva in cintura, ma vista la proibizione del cardinale, i cortigiani si trovarono in difficoltà.
Il saggio ed astuto prelato fece trovare sulla mensa reale dei nuovi coltelli, uno per commensale, tutti con la punta arrotondata, inadatti all’omicidio, ma consoni alla cucina, gli stessi che ancor oggi troviamo sulle nostre tavole: quindi appena vi siederete per desinare, osservate lo strumento che abbiamo appena descritto e pensate quanta storia vi è dietro, tutto ebbe luogo nel lontano 1637.
Visto che parliamo del noto cardinale, vorrei ricordarvi per l’ennesima volta l’origine di una espressione che tal volta si usa, “ Eminenza grigia “ con la quale si intende un manovratore occulto di potenti o di fatti particolarmente importanti; ebbene, centra anche il cardinale, il quale veniva chiamato a corte con il suo titolo di principe della Chiesa, ovvero “eminenza“, ma “rossa“ dato il colore del suo ruolo cardinalizio.
Egli si accompagnava con il suo consigliere personale, un frate cappuccino, Padre Maria o Mariano Leclerc, che data la colorazione del suo manto era definito “ Eminenza Grigia” quindi il francescano era il manovratore del manovratore della politica Francese.
Carino no?
E dai, che vi è piaciuto.
VI consiglio di rileggervi i tre moschettieri, romanzo che adoro!
Ma la posateria in Francia era arrivata alla corte reale attraverso Maria de Medici, sposa di Enrico IV e madre di quel Luigi XIII che aveva il cardinale come consigliere, che proprio oggi ma nel 1610 ricevette il titolo di regina di Francia.
Caso o mia personale pazzia? A Voi la scelta.
Oggi è un giorno assai speciale dove si rincorrono religioni, credenze, riti pagani, filosofia e mistero ovviamente, infatti ricorre la data di un evento molto particolare, ovvero la visione di Fatima da parte dei tre pastorelli Portoghesi. I pargoli videro la madonna sopra un leccio, interessante, molto interessante non vi pare? Perché? Ma è semplice, la leggenda vuole che di legno di leccio fosse fatta la croce di Cristo, tale credenza era si sentita che nel nostro passato, ben pochi artigiani avrebbero usato quel legno che consideravano sinistro, in Italia abbiamo una città che porta un nome di chiara provenienza dall’albero in questione, Lecce; che ha questa pianta anche nel suo simbolo araldico assieme ad una lupa che cammina, in omaggio all’antico suo nome Lupae. Non commento e non mi sbilancio, a voi ogni commento, correva l’anno 1917, ma vi faccio notare una coincidenza, come oggi nel 1981, in piazza San Pietro, avveniva l’attentato al Papa Giovanni Paolo II., ed il conseguente arresto del terrorista Alì Akgià.
Ma pensiamoci, Compare la “ Madonna “ che non dice di essere tale, nel mese di Maia, o mese Mariano ( notare l’assonanza) in un luogo del Portogallo che porta il nome della figlia di Maometto, Fatima.
Diciamo che qui c’è un bel po’ su cui speculare; intanto abbiamo un’abbondanza di femminilità, passiamo dalla dea Maia di cui oggi è il culmine del rito pagano, alla figlia di Maometto a questa apparizione celeste che predica pace e fratellanza in piena Prima Guerra Mondiale, pertanto abbiamo nello stesso crogiolo il paganesimo, la religione mussulmana ed il cristianesimo, tutto focalizzato in un unico punto sia geografico che temporale.
Fantastico!
Ma perché il luogo si chiama Fatima? Ebbene si miei cari, ne abbiamo responsabilità anche se lontana noi Italici, infatti si deve a Mafalda di Savoia sposa di re Enrique del Portogallo nel XII secolo, ella volle costruire una chiesa per ricordare la conversione al Cristianesimo di una giovanetta Mussulmana, Fatima, da lei convertita durante la lunga guerra per liberare quelle terre dagli arabi, pensate che Mafalda volle farsi seppellire assieme a lei.
Ma voi che ne pensate, anche qui ricorrono giovanette come la pastorella Lucia, conversioni, e mille altri simboli?
Abbiamo il numero 13, il 5, un gregge di pecore, ma ora basta attendo voi …………. Vi ricordo che tutto è simbolo, tutto ha un perché e questo perché non è quasi mai lampante, anzi a volte ve ne son molti tutti posti su diversi piani di comprensione, si possono raggiungere vette inaspettate con la conoscenza, pensate solo alla parola “ conoscenza “ cosa racchiude!
Un’ultima cosa, abbiamo parlato di pecore e l’accostamento all’agnello di Dio ovvero Cristo vien da se, e guarda caso su un leccio, simbolo del di lui martirio ma essendo oggi l’anniversario dell’attentato al Papa Giovanni Paolo II da parte di Akgià, membro dei Lupi Grigi, quindi abbiamo anche un Lupo.
Bastaaaaaaa la mente corre oltre il dovuto.
Vi saluto e vi lascio alla riflessione, mi fumo un pezzo di toscano e mi ascolto un po’ di Alan Parson,
Ciao ciao
CS