C ari amici,
Stiamo vivendo un momento epocale per la storia umana, è inutile non credere che quando questo periodo sarà finito, l’uomo non sarà più lo stesso!
Parole già dette, e già ascoltate, ma che sono la disperata verità.
Oggi per la prima volta si è tenuta una benedizione universale del Papa per concedere l’indulgenza plenaria; il tutto in una Roma apocalittica, dove imperversava la pioggia e Piazza San Pietro era immersa in un silenzio raggelante, deserta e cupa. Il cielo grigio l’acqua che scendeva e i bracieri accesi facevano apparire tutto sotto una luce di gelida irrealtà.
Devo dire che questo gesto del pontefice mi ha fatto molto riflettere: Ha concesso l’indulgenza ovvero il perdono dei peccati, quindi ha liberato le anime dei morituri dal fardello del giudizio celeste, un gesto che non ha precedenti nella storia, nemmeno durante le guerre dove i morti erano altresì numerosi.
Poi il simbolismo che è apparso evidente: un papa provato e dai movimenti incerti che celebrava da una piazza deserta. Perché?
Il simbolismo è nell’apertura , nell’aria, l’evento è stato fatto nella piazza, perché? Il messaggio era che doveva abbracciate tutti credenti ed atei, coloro che han perduto la fede e coloro che l’han ritrovata, coloro che pregano dio con un nome diverso, quindi per tutti.
Poi il simbolismo dell’aria legato, quello del fuoco dei bracieri e all’acqua benedetta oltra a quella che cadeva dal cielo, e della terra su cui tutto poggiava. Gli elementi del macro e del micro cosmo presenti in tutti i credo del mondo.
Ricordate che: “tutto ciò che è in alto è come tutto ciò che è in basso e tutto ciò che è in alto è come tutto ciò che è in basso” ma anche che: “come in cielo così in terra.”
Poi era presente un oggetto “apotropaico” il crocefisso ligneo della chiesa di San Marcello, quel crocefisso ritenuto miracoloso poiché esposto durante al pestilenza che colpì Roma nel 1523 e che dopo otto giorni di ostensione, la pestilenza ebbe termine.
Feticcio? Miracolo? Oggetto totemico? Credulità popolare? Vedetela come vi pare, tanto son tutte giuste!
Ma c’è un santo che normalmente si invoca durante le epidemie. San Rocco. Si festeggia il 16 Agosto. La sua immagine iconografica è quella di un pellegrino, quindi con cappello a larghe falde, bastone da passeggio, la conchiglia di Santjago e una zucca vuota come borraccia; al suo fianco un cane con un tozzo di pane in bocca. Il santo ha una braga alzata e mostra il bubbone scuro della peste.
Spesso è raffigurato assieme a San Sebastiano anche se tra i due vi è un salto temporale di circa mille anni.
Oggi invece si ricorda San Ruperto, patrono di Salisburgo, di cui fu il primo vescovo. Nella sua iconografia egli è riconoscibile da un curioso oggetto che tiene in mano. Una saliera! Infatti fu vescovo e creatore della città in senso moderno, dando impulso al commercio del sale che si trova nelle miniere vicine.
Che meraviglia che è il sale. Una molecola semplice, NaCl, eppure indispensabile per la vita. Pensate che dalla parola “sale” abbiamo il termine oggi tanto invocato “salute” ma anche ci arriva “Salame” “Salsiccia” e vi pare poco?
Visto miei cari? Nulla è un caso.
Per oggi vi saluto e spero di avervi donato un piccolo momento di distrazione.
Ciao ciao
CS