C ari amici,
siamo oltre la metà del mese di Marte, e stiamo infatti combattendo. Siamo in guerra! Tutta l’umanità è in guerra con una pandemia di proporzioni mai viste negli ultimi cento anni.
Son felice di vedere che leggete la mia paginetta, poiché mi rispondete copiosi.
Molti mi scrivono per avere lumi sulle cose più disparate specie per quanto riguarda quel guazzabuglio che scorre inesorabile nella rete che è dimora delle micidiali “Fake News”. Che parlano di inevitabili complotti, di mosse geopolitiche degne di film di serie B, di macchinazioni di pochi per governare il mondo, poi ovviamente ci son di mezzo i soliti protagonisti: I cinesi, no anzi i Francesi, no gli immancabili Americani, poi no no i Russi, ma no i Sionisti, e poi i Massoni, i Plutocrati, no i Bildemberg, no gli illuminati, ma forse bigpharma, o la terribile lobby dell’Amuchina, ma che dico i potentissimi costruttori di mascherine; e se invece fosse un’arma aliena par conquistare il pianeta. Poi saltano fuori profeti, libri sacri, e perfino romanzi di qualche anno addietro.
Dieri che possiamo fare un bel fascio e dare fuoco a tutte ste panzane.
Vi giuro non ho più voglia di rispondere ad ogni mail o messaggio che mi arriva con l’allegato complottaro.
Che dite passiamo alla consueta forma almanaccale; sento già la musichina Chanson Balladee di Antonio Riccardo Luciani che si spande nell’aria e pertanto partiamo con la vostra materia preferita, l’agiografia.
Come tutti sapere, oggi, 19 Marzo ricorre San Giuseppe, e vi confesso che è uno dei miei personaggi evangelici preferiti. Schivo, retto, onesto e comprensivo, di lui si conosce poco. Fu padre putativo di Gesù, di lui non vi è più traccia dopo l’episodio di Gesù al tempio. Alcuni esegeti ritengono che fosse molto più vecchio di Maria, la sua sposa, e che sia morto quando Cristo era ancora giovanetto, si spiegherebbe così il versetto Giovanni 19:26-27:
“26 Gesù dunque, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio!» 27 Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!» E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua.”
Della sua scomparsa non fa cenno nessuno.
«Giuseppe, figlio di David», così lo appella l’angelo del Signore.
Il fatto saliente della vita di questo uomo “giusto” è il matrimonio con Maria.
La scelta sarebbe caduta su di lui perché il bastone che egli reggeva fiorì prodigiosamente, mentre quelli degli altri pretendenti, rimasero secchi, la fonte è una delle tante leggende popolari che a me piacciono un mondo.
La simpatica storiella ha un suo significato esoterico: dal ceppo ormai inaridito del Vecchio Testamento rifiorisce grazia alla nuova voce cristologica.
Il matrimonio di Giuseppe con Maria fu vero matrimonio, anche se verginale. Poco dopo il fidanzamento, Giuseppe, accortosi dei segni inconfondibili della maternità di Maria e tuttavia non nutrendo alcun dubbio sulla integrità della sposa, pensò di: “rimandarla segretamente”.
Essendo “uomo giusto”, soggiunge il Vangelo, non volle dar seguito a sospetti né avallare con la sua presenza un fatto inspiegabile.
L’angoscioso dilemma venne sciolto dalla parola di un angelo. Così egli “prese presso di sé la sua sposa” e con lei si recò per il censimento a Betlhem, dove il Verbo eterno apparve in questo mondo, accolto dall’omaggio degli umili pastori e dei saggi e ricchi magi, ma anche dall’ostilità di Erode, che costrinse la sacra Famiglia a fuggire in Egitto.
Tornarono quindi a Nazaret, fino ai dodici anni di Gesù, quando ci fu la parentesi della perdita e del ritrovamento di Gesù nel tempio.
Dopo questo episodio, il Vangelo sembra accomiatarsi da Giuseppe con una suggestiva immagine della sacra Famiglia: Gesù obbediva a Maria e a Giuseppe e cresceva sotto il loro sguardo “in sapienza, in statura e in grazia”.
Per il povero Giuseppe, il suo culto iniziò tardi, soltanto durante il IX secolo. Nel 1621 Gregorio XV dichiarò il 19 marzo festa di precetto, poi Pio IX proclamò S. Giuseppe patrono della Chiesa universale.
L’ultimo omaggio gli è stato tributato da Giovanni XXIII, che introdusse il suo nome nel Canone della Messa.
San Giuseppe è il patrono dei cerca casa, e dei terapeuti, ma anche dei carpentieri, falegnami e per figura retorica, di tutti gli uomini che lavorano.
Su Internet , ovviamente troverete una curiosa storiella sul povero santo odierno. Si sostiene che il soprannome spagnolo di Giuseppe è Pepe, per il fatto che sotto le sue immagini iconografiche spesso vi erano 2 P (P.P.) che indicavano Pater Putativus, quindi le due P. davano, leggendole il suono PePe, ma vi assicuro che non è per nulla vero; infatti viene dalla storpiatura delle ultime lettere del suo nome, Giusep pe, Pepe, in Spagnolo come in Italino beppe, in Tedesco Seep da Jhoseep.
Si trovano tante cose in rete, ma con un po’ di saggezza si riesce a dividere la pula dal seme.
Andiamo a dare una sbirciatina altrove:
Oggi è il compleanno della mitica Ursula Andres, la prima Bond Girl della storia del cinema. Chi non ha scolpito nella memoria la sua famosa scena in cui esce dal mare con un bianco bikini, il coltello da sub ed una conchiglia in mano in “007 licenza di uccidere “?
Dai inutile che ci giriamo in torno, fu lei che diede successo alla pellicola.
Bravo Connery, ma Ursula è sempre Ursula.
Nel 2002 si scrisse una delle pagine più nere della recente storia patria, infatti in quel di Bologna, veniva assassinato dalle Brigate Rosse il Professor giuslaburista Marco Biagi, pensate 18 anni fa, proprio il giorno della festa di San Giuseppe, patrono dei lavoratori, visto che tutto è simbolo!
Nulla è un caso.
Nel 1959 scoppia la rivolta del Tibet contro gli occupanti cinesi, la pacifica nazione Himalaiana era stata occupata dei comunisti di Mao nel 1950 e dopo nove anni di soprusi i monaci tentarono, ignorati dalle diplomazie occidentali, di sollevare il popolo. La rivolta venne soppressa nel sangue, circa 30.000 morti.
Ciao a tutti
CS